Il primo anno il raccolto delle fragole non è stato così soddisfacente: le piantine erano giovani e regalavano giusto qualche assaggio. Qualcuna ha subito ben radicato e si è ben accasata, mentre altre ho dovuto sostituirle, magari con piante realizzate proprio con gli stoloni delle piante più robuste.
La terra nei contenitori con il tempo si era invece compattata e scesa di livello, è dunque stato necessario ripristinarlo. Ho così aggiunto del compost realizzato con gli sfalci, gli scarti di cucina e la cenere di legna, e l’ho arricchito con dell’humus di lombrico. Poi per timore che la terra non fosse ancora abbastanza fertile e per scongiurare l’ipotesi di un altro anno di raccolto gramo, ho messo anche della pollina matura prima spenta in acqua, di cui il pollaio di mio cugino è diventato fornitore ufficiale.
Una volta pronte le piante e preparata la terra il gioco è fatto. Ma non proprio del tutto. Nei cassoni, nonostante la leggera pacciamatura di cippato di ramaglie messa inizialmente, le erbe crescono continuamente e inesorabilmente, l’unica nota positiva è che sono facilmente sradicabili, sia perché le vasche sono rialzate, sia perché la terra è molto friabile, per cui l’ortica, le cicorie, il centocchio, il farinaccio, il ‘vilucchio’, la gramigna, vengono prontamente eliminate sul nascere. Confesso che provo quasi pena per tutte quelle giovani erbe spontanee che le mie mani strappano agendo come il peggiore dei diserbanti, ma mi consolo immediatamente pensando al futuro raccolto.
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