Oggi voglio parlarvi di un orto particolare. Un orto che mi è capitato di visitare in questi giorni, dove i frutti non sono ortaggi ma parole, pensieri, idee. E’ l’Orto dell’Infinito a Recanati, il paese dove è nato Giacomo Leopardi. E l’Orto è proprio accanto alla casa del Poeta, su “quell’ermo colle” dove andava a ispirarsi, a riflettere sull’Infinito, su quel mare di colline così drammaticamente bello e affascinante dove per lui era “dolce il naufragare”.
Ma la cosa che mi ha colpito di più è che l’Orto dell’Infinito non è un orto come tutti noi lo intendiamo bensì un giardino. Un bel giardino italiano come può capitare di trovare nelle nostre città e nei nostri bellissimi paesi. Però chi ha creato quel giardino ha voluto proprio chiamarlo così: Orto. Perché orto è dove si coltiva anche il nostro mondo interiore. Orto è lo spazio della nostra coscienza. Orto, e non giardino, è dove si raccolgono i frutti della vita. Orto è l’Infinito che diventa terra.
N.B. L’Orto dell’Infinito è uno dei Beni che il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha restaurato con cura e aperto al pubblico, perché tutti possano scoprirlo e amarlo.
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