Sia mai che InOrto lasci indietro qualche tecnica agronomica che possa aiutare il nostro orto! Tuttavia riconosco di avere aspettato molto per parlare di micorrize, funghi utilissimi alla salute delle nostre piante, siano esse da orto che da giardino.
Per darvi informazioni chiare e esatte, userò l’articolo scritto dal mio amico Antonio Di Giovanni, agronomo espertissimo in fatto di funghi, sul libro “Getta un seme”, di cui vi avevo parlato tempo fa, che potete scaricare gratuitamente dal link inserito.
Ma torniamo ai nostri benefici funghi. “Le micorrize sono il frutto dell’unione tra due regni distinti, – spiega Antonio nel suo scritto – quello dei funghi e quello delle piante. L’unione viene definita simbiotica, ovvero che a trarne beneficio non è solo il fungo o la pianta, ma entrambi”.
Gli studi di questi funghi risalgono al 1882, prima dal parte del botanico Giuseppe Gibelli, che analizzò le radici dei castagni, e successivamente ne approfondì la ricerca il patologo forestale tedesco Albert Bernhard Frank, a cui si deve il nome di mykorhiza (dal greco mykos:fungo e rihza:radice). Perchè è con le radici delle piante che questi funghi hanno a che fare ed è con loro che stabiliscono uno scambio di mutuo soccorso.
Generalmente quasi tutte le piante dovrebbero avere spontaneamente radici micorizzate, ma oggi questo succede raramente. Perchè? Ci risponde ancora Antonio: “A causa dell’intensivo sfruttamento dei suoli e dell’eccessivo uso di prodotti chimici usati per contrastare patogeni e infestanti, il suolo agrario ha perso negli anni la capacità di ospitare i microorganismi (funghi, batteri…) che lo rendono “vivo””.
Per questo è difficile trovare questa simbiosi in terreni coltivati. Solo pratiche agricole sostenibili, che non utilizzano prodotti chimici e prevedono lavorazioni minime del suolo, possono assicurare l’ambiente ottimale per lo sviluppo di micorrize.
Oggi però è possibile fornire in modo artificioso funghi micorrizici alle nostre piante, per favorirne l’attecchimento e lo sviluppo. “Quando l’apparato radicale di una pianta viene micorizzato da un fungo, la radice aumenta la sua capacità di assorbimento, grazie alla formazione di un intreccio ifale (parti di fungo, che formano il micelio), che include e riveste le parti più vecchie delle radici trasportando al loro interno il nutrimento”.
Per chi desidera maggiori dettagli botanici possiamo aggiungere che le micorrize si suddividono in Ectomicorrize, che si sviluppano alle radici delle conifere e di molti alberi forestali, e Endomicorrize che si sviluppano su orchidee, eriche e sul 90% delle piante agricole e per questo per noi quelle più interessanti. La maggior parte delle specie vegetali di interesse agrario, cerelai, alberi da frutto, leguminose, specie orticole, tabacco, cotone, ecc…, formano micorrize arbuscolari che prendono il nome di AM. “Grazie all’attività dei funghi AM – continua Antonio Di Giovanni – la radice di una pianta micorrizata riesce ad esplorare un volume di suolo notevolmente maggiore rispetto ad una radice normale, consentendo un aumento importante dell’assorbimento radicale con un miglioramento delle attività metaboliche della pianta”.
Ritornando agli aspetti pratici e ai risultati concreti che si possono ottenere con la micorrizazione delle piante, proviamo qui ad elencare i numerosi vantaggi.
- migliora l’assimilazione dell’apparato radicale, anche di elementi non assimilabili come l’azoto organico;
- abbatte la presenza di composti fenolici e metalli tossici nel suolo;
- aumenta l’estensione dell’apparato radicale fino a 800 volte, migliorandone le caratteristiche;
- aumenta la resistenza alle malattie fungine e alle batteriosi, infatti la pianta è indotta a produrre maggiori sostanze utili, come le sostanze aromatiche;
- riduce gli stress di trapianto e ambientali;
- migliora la struttura del suolo;
- riduce gli stress termici, idrici e salini;
- aumenta la resistenza agli attacchi dei nematodi;
- aumenta la biomassa organica del suolo;
- riduce il problema dei residui chimici negli alimenti e nell’ambiente;
- aumenta le sostanze aromatiche e le proprietà ‘nutraceutiche’ dei prodotti (ebbene sì, alcuni studi dell’Università di Pisa, hanno dimostrato che i pomodori micorrizati contengono più licopene, più calcio, più potassio, più fosforo, più zinco e quindi sono più nutrienti);
- trasferisce i nutrienti da piante morte a piante vive e collega tra loro più piante (network).
Come abbiamo visto se utilizzeremo le micorrize nel nostro orto-giardino favoriremo lo sviluppo della pianta, l’aiuteremo a difendersi dagli stress e avremo cibo più sano e più buono.
Ma come imparare a utilizzare le micorrize? Per prima cosa dobbiamo conoscere il suolo che abbiamo a disposizione, perché se questo è ricco di erbicidi e fungicidi è chiaro che non potremo avere i risultati sperati. In secondo luogo dovremo avere chiaro il motivo per cui abbiamo bisogno dell’aiuto delle micorrize, solo a quel punto potremo rivolgerci a delle ditte specializzate per l’acquisto di preparati in granuli, in scaglie, in polvere, in pastiglie o addirittura in gel.
Le ragioni che ci smuovono alla ricerca e all’acquisto di AM possono essere svariate: favorire l’attecchimento della pianta e il suo sviluppo vegetativo; difendere l’apparato radicale della pianta da funghi patogeni; proteggere le piante orticole da insetti nocivi; rivitalizzare il suolo o la pianta.
A seconda del motivo che ci spinge dovremo scegliere un prodotto piuttosto che un altro per ottenere ciò che desideriamo.
La distribuzione del prodotto, ovvero ‘l’inoculo’, sarà diverso a seconda della necessità. Potrà essere effettuato al momento della semina e quindi distribuito direttamente a contatto con le radici, unendolo al terriccio o distribuito insieme al seme. Oppure mischiandolo al terriccio del rinvaso o nella buca di piantagione se si effettuerà nella fase del trapianto. O se faremo l’inoculo su piante già a dimora, provvederemo a fare dei fori nei pressi dell’apparato radicale, in modo da favorire l’attecchimento.
La cosa migliore è seguire le istruzioni allegate al prodotto scelto. L’ultimo consiglio è di conservare i preparati micorrizici in luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce e dagli sbalzi termici. E ricordate: questi prodotti non hanno controindicazioni in quanto non hanno alcun effetto negativo sulla salute umana!
Ringrazio ancora Antonio di Giovanni per l’aiuto che ci ha dato per comprendere questi preziosi alleati ‘radicali’ 🙂
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