Salve Ortisti!
Sono Stefano Pissi, AgronomOrtista, solitamente rispondo alle vostre domande, ma questa volta proverò a scrivere qualche consiglio tecnico/pratico per navigare insieme, oltre che in rete, nella terra del nostro orto.
Metterò quindi a disposizione quello che so, per condividere la bellezza che risiede nell’esperienza. Ogni volta sceglierò degli argomenti inerenti alla stagione, ma sono pronto ad affrontare anche temi ortistici a voi cari, che deciderete di proporci scrivendoci.
Passiamo adesso all’argomento che affronteremo in questo articolo.
Sicuramente in inverno, nell’orto, si va meno frequentemente, l’ambiente è meno accogliente, il clima freddo, la terra nuda e le piante scheletriche.
In realtà, però, la vita persiste, anche se dormiente o rallentata, sia quella delle piante, come anche quella di alcuni agenti patogeni (funghi, batteri ecc.) che specialmente in primavera-estate si manifestano, stressando le nostre piante dell’orto e del frutteto; in particolare faremo attenzione alle seguenti problematiche:
– Bolla del Pesco (Taphrina deformans)
– Gommosi di prugni e ciliegi, mandorli ecc. (Stigmina carpophila)
– Muffa Grigia di susine e mele… (Monilia laxa, Monilia fructigena)
La consapevolezza è che tali fito-patogeni sono certamente più attivi in primavera e inizio estate ma adesso, in autunno-inverno, sono altrettanto presenti, su tutta la pianta: corteccia, rami, foglie ecc.
Quindi, siccome prevenire è meglio che curare e inoltre, nell’orto, giocare d’anticipo rimane la migliore tecnica di coltivazione biologica, vi suggeriamo di svolgere le seguenti cure colturali sulle vostre piante da frutto, proprio come scritto di seguito, punto per punto.
POTATURA DEL SECCO
Il primo passo importante da fare, consiste nell’eliminare sui frutti da curare, tutte le loro le parti morte/secche della pianta come: rami, foglie e frutti.
Questo contribuisce a ridurre il carico biologico dei patogeni che risiedono sulle suddette parti; inoltre, in questo modo, nella chioma così ripulita aumenta sia la luminosità che la circolazione d’aria, il che è sempre un vantaggio, per la vita e la salute della pianta.
Pure smaltire le foglie ormai ingiallite risulta una buona pratica (specialmente se la pianta è particolarmente attaccata dai patogeni), proprio perché anche su di esse gli agenti patogeni rimangono presenti in ogni stagione. Magari non sono visibili ad occhio nudo, ma sono pur sempre pronti a ritornare ad attaccare la pianta, quando si ripresenta per essi un buon momento, che normalmente coincide con un periodo di stress per l’albero da frutto.
TRATTAMENTI FITO-SANITARI
Una volta mondata da tutte le parti secche, la pianta è pronta per essere trattata. Infatti la irroreremo con dei preparati fito-sanitari che ci aiuteranno a ridurre e contenere lo sviluppo dei patogeni che sono rimasti sulle parti sane.
I trattamenti autunnali, dopo la caduta del fogliame, sono fra i più importanti, in quanto, con il prodotto fito-sanitario, si disinfettano le mini ferite aperte sui rami dalla caduta delle foglie, in corrispondenza del picciolo che le teneva attaccate. Proprio in corrispondenza di quelle ferite il patogeno, presente sulla pianta, può rientrare in circolo e danneggiarla.
TIPOLOGIA DEI PRODOTTI DA UTILIZZARE
Si consiglia di utilizzare prodotti fungicidi consentiti in agricoltura biologica, per esempio quelli a base di rame metallo in varie formulazioni, (idrosssido di rame, ossicloruro di rame ecc.) fra questi il più indicato è la poltiglia bordolese che irrorato facendo attenzione a bagnare bene tutto lo scheletro legnoso di tronco e rami, è un ottimo disinfettante per l’intera pianta.
MODALITA’ D’IRRORAZIONE DEI FUNGICIDI
L’irrorazione della soluzione fito-sanitaria/fungicida si effettua con maggiore efficacia quando la pianta ha tronco, rami e corteccia ben asciutti. Si scelgono giornate ben soleggiate e comunque si opera al meglio in assenza di vento.
Per la tutela della salute dell’operatore è necessario operare con indosso tutti i dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) come, tuta, guanti e maschera per occhi e bocca, al fine di non contaminare le nostre mucose con il prodotto fito-sanitario.
Importante– Non tutti i prodotti fito-sanitari hanno la vendita libera e anche se sono consentiti in agricoltura biologica non è detto che siano ‘acqua fresca’, possono infatti avere una loro tossicità se usati male e troppo. Per questo in alcune regioni la loro vendita e il loro utilizzo è consentito solo a persone autorizzate, oppure a tecnici come agronomi e agro-tecnici in possesso di un patentino rilasciato dalla regione di competenza.
Buon lavoro e evviva gli Ortisti!
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Salve, grazie per l’articolo utile e interessante!
Avrei una domanda: se decidessi di usare la poltiglia bordolese per prevenire la bolla del pesco, dovrei per forza irrorarla con un apposito spruzzino? Oppure potrei anche trattare l’albero pennellandolo con un pennello intinto nella poltiglia?
Grazie.
(Deborah)
Ciao Deborah,
Grazie a te, speriamo davvero che sia utile davvero quello che scrivo, e chiaro soprattutto.
Se tratterai i tuoi alberi e piante in generale allora meglio che utilizzi l’irroratore classico a spruzzo, certamente la nebulizzazione aiuta ad entrare meglio nella corteccia della pianta, si diffonde meglio cioè.
Salute e buon orto.