Fra tutti i cavoli il cavolfiore è senz’altro quello dal sapore più delicato. E’ ricco di calcio e potassio e contiene molte vitamine, che purtroppo si perdono quasi tutte in cottura. Difficilmente possiamo rinunciare ad averlo nell’orto, può bastare una fila di 8-10 metri per avere una produzione sufficiente ad una famiglia di 4 persone.
Semina – Il periodo di semina per questo ortaggio varia a seconda del clima e della varietà. Di solito si semina a maggio o giugno per raccogliere in autunno-inverno, ma se il clima da noi è mite e seminiamo tardi, potremo raccogliere i cavolfiori fino a fine inverno.
Ama i terreni, profondi, freschi e ricchi di sostanza organica. Sopporta bene anche i terreni argillosi se privi di ristagni idrici. Quanto al clima il cavolfiore preferisce temperature miti non superiore ai 22-23°, ma sa adattarsi anche un maggiore caldo e un maggiore freddo, anche se sotto lo zero il fiore potrebbe ‘lessare’.
Prepariamo il terreno ripulendolo e arieggiandolo bene e arricchendolo di sostanza organica ben matura (compost, humus di lombrico, letame maturo)
Trapianto – Le piantine di cavolfiore vanno trapiantate quando avranno almeno 5 o 6 foglie. Effettuiamo il trapianto la sera tardi o comunque evitiamo le giornate troppo assolate se vogliamo che le giovani piantine si riprendano velocemente. Se decidessimo di comprare piantine già pronte aspettiamo il mese di luglio, ma ricordiamoci che andranno poi annaffiate con costanza e a fondo, soprattutto se la stagione è calda e siccitosa.
Quando posizioniamo le piantine lasciamo 50-60 cm di spazio tra di loro e se volessimo fare due file, distanziamole di circa 60-80 cm.
Consociazioni – Il cavolfiore si trova bene vicino alle insalate, agli spinaci, alle bietole e ai porri, mentre mal sopporta agli e cipolle. Come molti altri ortaggi anche il cavolfiore sta volentieri nei terreni dove in precedenza sono state coltivate le leguminose (piselli, fave, fagioli, ceci, cicerchie, lenticchie…) che arricchiscono naturalmente il suolo di azoto.
Avversità – Il cavolfiore teme due cose: l’ernia del cavolo, che è un fungo microscopico che persiste a lungo nel terreno e attacca il fusto del cavolo; e la cavolaia le cui larve non fanno distinzione e si nutrono di qualsiasi foglia di cavolo gli capiti a tiro.
Varietà – Tra le molte varietà di cavolfiore il più bello è il ‘Romanesco Natalino’, detto anche cavolbroccolo, ha un sapore delicato, un colore verdino e la sua palla è formata da tante rosette a punta. Il più precoce e conosciuto è il ’Palla di neve’. Il suo fiore bianco, compatto e abbracciato da foglie resta intatto con la cottura. il ‘Verde Macerata’ è uguale al Palla di Neve’, ma di colore verde e si semina preferibilmente a fine giugno. Per chi ama i colori particolari c’è il ‘Violetto di Sicilia’, si semina a fine estate e si raccoglie a fine anno. Infine quello che resiste meglio al freddo è ‘Igloo’, dal fiore bianco e compatto da raccogliere in autunno inoltrato.
Foto di Gone-Walkabout, di Dan Meineck e di Rachel Stelmach di flickr
Molto interessante,
le vostre informazioni ci aiutano a coltivare in modo corretto!
Grazie mille e cordiali saluti.
(Gaetano)
Ciao Gaetano,
questo ci fa molto piacere, scrivici e leggici quando vuoi!
Salute e buon orto.