Che lo si coltivi come annuale o come perenne, il cardo (Cynara cardunculus) è una pianta spettacolare! Se lo lasceremo crescere nell’orto liberamente e senza restrizioni, avremo una pianta dalle grandi foglie argentate che si aprono a fontana, dal cui centro si svilupperà il fiore, simile a quello del carciofo: un bellissimo pennacchio blu-violetto che talvolta raggiunge quasi i due metri di altezza. Una volta appassito il fiore, la pianta secca, ma lascerà alla base dei nuovi germogli, dai quali si svilupperanno nuove piante.
Se invece vogliamo raccogliere il cardo ogni anno, ci perderemo la sua spettacolare fioritura, ma potremo preparare piatti sani e gustosi, ricchi di sali minerali, ferro e potassio. Ecco allora come coltivarlo.
Semina – La semina si può effettuare direttamente a dimora da aprile fino a metà giugno e dopo un mese circa, dovremo provvedere a diradare le piantine se saranno nate troppo fitte. Se invece semineremo in vasetti o in semenzaio, trapianteremo dopo in piena terra senza troppe difficoltà.
Per avere nuove piante potremo anche prelevare dal ‘cardo madre’ i nuovi carducci nati alla base, per trapiantarli poi dove riterremo necessario. Esattamente come facciamo con i carciofi. Se non conosciamo questa operazione, in questo video potremo vedere come si effettua la scarducciatura dei carciofi.
Al momento della semina prepariamo dei solchi dove disporremo 3 o 4 semi per ogni buchetta, ricoprendoli poi con un leggero strato di terra per favorire la germinazione. Lasciamo 70 cm di distanza tra le buche e 100 cm tra le file.
Terreno e clima – Il cardo necessita di un terreno fresco, soffice e privo di ristagni idrici. L’ideale è preparare il terreno aggiungendo abbastanza sostanza organica (letame maturo, compost, humus di lombrico, ecc…) per poi zappettare e livellare. Il cardo si adatta bene ad ogni clima ed è piuttosto resistente alle malattie.
Consociazioni e avvicendamenti – Il cardo può essere inizialmente associato a carote, insalate e ravanelli. Ortaggi che crescono in fretta, perché una volta sviluppatosi non lascerà spazio per nessun vicino! Il cardo è una pianta che ama le concimazioni abbondanti, per cui si troverà bene dove prima sono state coltivate delle leguminose o comunque piante che lasciano il terreno non troppo povero.
Imbiachimento e rincalzatura – Sono le operazioni più importanti da compiere se vogliamo cardi sani e forti, e al contempo teneri e gustosi. Per effettuarle al meglio potremo procedere in due modi.
La prima è seminando in buche profonde 30 cm, lasciando la terra di scavo sul bordo del solco, in modo che una volta giunto il momento della rincalzatura non avremo che da accostare la terra alla pianta ben sviluppata. Prima però dovremo legarla come un vero e proprio ‘cartoccio’, raccogliendo tutte le foglie, comprese anche le secche e ingiallite, e legandole poi con uno spago. Tuttavia per avere un buon imbianchimento delle coste occorrerà fasciare il cardo con della carta, della iuta o del cartone, e solo dopo passare lo spago per tenere fermo il tutto. In questo modo impediremo il passaggio della luce e otterremo delle coste bianche, tenere e facili da cucinare.
La seconda rincalzatura si può fare ‘a cardo gobbo’, ovvero scavando una buca al lato della pianta, che piegheremo fino a mettervela dentro, sempre legate a mazzo, e ricoprendo poi di 5-10 cm di terra per i due terzi della lunghezza, ovvero lasciando fuori terra solo la parte alta delle foglie. Sarà proprio così che assumerà la ‘famosa’ forma gibbosa.
Se arriva il freddo – Se una brutta gelata fosse in agguato, potremo estirpare il cardo con una parte del pane di terra e conservarlo in un luogo fresco (come la cantina) con le radici immerse in casse piene di sabbia umida.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!