I frutti di bosco oltre ad essere molto gustosi, ci vengono in aiuto nell’orto per coprire le reti metalliche delle recinzioni e per riempire quelle zone di ombra e mezz’ombra altrimenti difficili da utilizzare. Hanno un’altezza che si aggira sul metro e mezzo per cui la loro ombra è abbastanza contenuta e poco disturbante per le orticole. Fioriscono in primavera, fruttificano in estate e attirano insetti utili di ogni genere.
Nell’orto sono sempre i benvenuti perché portano via poco spazio e per 10-15 anni producono frutta ricca di antiossidanti, buona sia fresca che conservata: con tutti i frutti di bosco si fanno infatti delle ottime marmellate. Insomma direi che ce n’è abbastanza per decidere di provare a piantare qualche esemplare.
Ribes, more, lamponi, mirtilli e uva spina vogliono tutti un terreno fresco e ricco di humus, tendenzialmente acido, soprattutto il mirtillo, mentre l’uva spina si adatta anche ai suoli più calcarei. Che cosa fare se il nostro terreno è calcareo? Conviene sostituire la terra nella zona d’impianto, facendo una buca di circa 1×1 (ma anche un po’ meno) e si aggiunge terriccio di castagno, torba acida e compost. Prima di fare questo lavoro impegnativo cercate di capire se anche le condizioni climatiche e il luogo sono adatti alle varietà prescelte. Consultate questo articolo sulla coltivazione dei frutti di bosco e se volete andare nello specifico leggete i post dedicati ai vari frutti: more, lamponi, mirtilli, ribes. In questo modo potrete farvi un’idea di quali sono i frutti di bosco più adatti alle vostre esigenze. L’uva spina è facile da coltivare ed è ricca molto ricca di acidi organici e vitamina C, digestiva e depurativa.
L’uva spina, assieme alla mora, è sicuramente il frutto di bosco più facile e adattabile. Ha più o meno le stesse esigenze del ribes, ma ha ancora meno pretese e sopporta meglio l’ombra, anche se con qualche ora di sole i suoi frutti sono decisamente più dolci. Quando piantiamo l’uva spina conviene lasciare fra un cespuglio e l’altro almeno 150 cm, se invece decidiamo di allevarla ad alberello, potremo ridurre la distanza a 120 cm, ma in questo caso per ottenere una chioma armoniosa occorre istallare un tutore o un’armatura. Alla comparsa dei frutti, potremo coglierne una parte quando sono semi maturi, in modo da alleggerire il carico e permettere ai restanti di andare a maturazione più buoni e belli.
Potare l’uva spina – Ogni anno in autunno o in primavera ripuliamo le piante togliendo i rami più vecchi e lasciando ai giovani getti lo spazio per svilupparsi. Contemporaneamente, se la pianta cresce lungo un sostegno, leghiamo alcuni rami alla recinzione, dando alla pianta un aspetto pulito e ordinato, solo così la pianta si manterrà più sana e produttiva.
Consigli per la coltivazione biologica – Alterniamo l’uva spina a piante di ribes. Cerchiamo di curare bene i cespugli perché così saranno meno soggetti al mal bianco. Per prevenire il mal bianco spruzziamo le piante con infuso di equiseto e tanaceto e in caso di infestazione usiamo l’estratto di felce e tagliamo i getti compromessi fino a dove il legno risulta di nuovo sano. Un po’ di potassio contribuisce alla salute dell’uva spina salute, per cui se disponiamo di cenere di legna cospargiamola alla base.
Foto di Timo Newton-Syms e N’Grid da flickr
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