Carote che cantano, cavoli che emettono suoni, finocchi che fischiano, zucchine che solfeggiano. C’è da non crederci! Eppure l’altra sera al Teatro del Borgo, un piccolissimo teatro della periferia fiorentina, ho sentito i suoni dell’orto, ma non per scherzo: sul serio! Grazie alla tecnologia Ototo le verdure in scena suonano, cantano, si raccontano: basta sfiorarle e loro hanno qualcosa da dirci.
Sul palco ad animarle c’erano Biagio Bagini e Gian Luigi Carlone, autore e scrittore il primo, autore musicista e produttore il secondo, nonché membro e fondatore della Banda Osiris. Un concerto indie-pop-veggie-funk tutto dedicato al mondo dell’orto, con Bagini voce e chitarra e Carlone voce, sax, flauto, elettronica e…verdure, per raccontare un mondo dove si coltivano oltre gli ortaggi, anche le idee e le note musicali.
Perché andare proprio nell’orto a seminare note e parole per poi raccogliere canzoni e poesie? Perché “l’orto è il luogo dove la parola è come un seme. Che poi getta foglioline che sono note. Che poi diventano piante in forma di canzone. Qui dunque crescono canzoni pop, rock e moderne che raccontano i vissuti di melanzane, peperoni e zucchine, e parlano degli stati d’animo dell’orticoltore, oltre a narrare le storie di orti di personaggi famosi”.
E infatti abbiamo ascoltato canzoni come ‘O melanzana’, ‘Cuore di bue’, ‘Ho i porri’, ‘Certe verze’ e la gettonatissima ‘A la julienne’ dedicata alla zucchina. E poi racconti dedicati agli orti di personaggi famosi come ‘L’orto di François Truffaut’, ‘L’orto di David Byrne’, quello di Paul McCartney o di Damon Albarn (leader dei Blur). Potremo definire questo spettacolo un mix di parole suoni ed emozioni o meglio ancora una ratatouille, una dadolata, una centrifuga musicale/vegetale. Quello che posso dire è che la curiosità iniziale del ‘vediamo cosa succede’, si è trasformata, a mano a mano che lo spettacolo procedeva, in puro divertimento, risate e partecipazione.
Se mai vi capitasse un ‘Conciorto’ vicino casa non mancatelo, perché è vero che le note non si mangiano e le parole non nutrono, ma dipende dai punti di vista: forse ascoltando soltanto musica e poesia la ‘pancia’ brontola, ma lo spirito vola in alto e così pure l’umore!
Dimenticavo: dello spettacolo potete trovare anche i testi nel libro ‘Gli Orti degli Altri’ e la musica nel CD ‘Il Conciorto’.
Bravissimi!
(Remo)
Ciao Remo,
Grazie!
Salute e buon orto.