Ha fiori color crema che sembrano trine e bacche scure, lucide e succose. Il Sambucus nigra altrimenti detto anche sambuco comune, è un albero molto diffuso un po’ in tutte le nostre regioni, è rustico e poco esigente e ben si adatta a molte situazioni. Le sue bianche infiorescenze possono ben illuminare qualche angolo del nostro orto-giardino e la sua folta chioma può essere inserita all’interno di siepi miste, insieme a noccioli, lillà (Syringa vulgaris) e rose di grandi dimensioni.
Ma aldilà di queste combinazioni estetiche, il Sambucus nigra offre agli appassionati dell’orto due momenti di grande interesse: il primo da aprile a giugno , quando si riempie di grandi fiori giallo crema delicati come merletti, e il secondo tra agosto e settembre, quando si carica di grappoli neri e lucidi portati da piccioli color corallo. Sia i fiori che le bacche sono commestibili: con i primi si possono aromatizzare torte e bevande o preparare liquori e frittelle, e lo stesso vale per le bacche, ma queste si prestano anche alla preparazione di ottime marmellate. Mi raccomando usate solo i fiori e i frutti maturi, perché le parti verdi della pianta, bacche acerbe comprese, sono tossiche!
Coltivazione – Coltiviamo il Sambucus nigra dove c’è terreno sciolto, ricco di sostanza organica anche se non necessariamente profondo, perché le sue radici sono piuttosto superficiali e molto pollonanti, ovvero capaci di generare continuamente nuovi getti simili a rami. Cresce meglio nei terreni freschi e umidi, anzi in questi ambienti diventa perfino infestante e può insediarsi anche i ambienti disturbati, come in alcuni luoghi abbandonati dei centri abitati. Cresce infatti spontaneo nelle zone temperate di tutto il mondo fino a 1400 m di quota e anche oltre.
Il sambuco si adatta sia al sole che alla mezz’ombra, sopporta le temperature molto fredde, ma sa resistere anche al caldo. Tuttavia se dobbiamo farlo crescere in terreni poveri e siccitosi, dovremo arricchire il suolo di azoto, ovvero di concime organico come stallatico maturo, e ricordarsi di annaffiarlo spesso nei periodi di maggior caldo per mantenere il suolo leggermente umido. Dove le precipitazioni sono invece costanti non necessiterà di irrigazioni supplementari.
Se vogliamo aiutarlo (ma solo se sarà necessario) con delle concimazioni periodiche, interriamo in primavera o in autunno alla base della pianta dell’ulteriore stallatico maturo.
Quanto alle potature si possono eseguire senza troppi problemi da ottobre a febbraio, per dimensionare la chioma alle nostre esigenze e ringiovanire la pianta eliminando le parti più vecchie. A marzo si potranno fare anche interventi più pesanti e abbassare notevolmente i vecchi rami avendo cura di lasciare alcune gemme da cui partiranno le nuove ramificazioni. In ogni caso il sambuco regge bene anche le potature di mani ‘inesperte’ perché ricaccia con gran vigore.
Moltiplicazione – Se volete provare ad ottenere un nuova piantina da soli potrete farlo in due modi. Nel primo caso si possono interrare delle bacche ben mature in un terriccio da semina ad una profondità di circa 3 cm; nel secondo caso in autunno preleveremo delle talee lunghe circa 30 cm dalle cime dei rami più nuovi e le posizioneremo in un terriccio ricco di sabbia e torba. A radicazione avvenuta le potremo poi posizionare in piena terra nell’orto.
Raccolta – I fiori si raccolgono in primavera mentre i frutti maturi si raccolgono da agosto a settembre.
Ultima raccomandazione – Non confondete il Sambucus nigra con il Sambucus ebulus, che è un’erbacea perenne alta non più di 150 cm e quindi lontana dalle dimensioni arboree del nostro Sambucus nigra (che in alcuni casi può raggiungere anche i 10 m), e neppure con il Sambucus racemosa dalle foglie più chiare e frutti rosso acceso e non scuri e quasi neri come quelli del Sambucus Nigra.
foto di Monika, di weisserstier, di Maja Dumat e di Christophe Quintin
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