Il fagiolino (Phaseolus vulgaris) è un ortaggio facile, facile adatto anche per ortolani alle prime armi. Si semina direttamente a dimora (in piena terra nell’orto) da aprile ad agosto, per dirla come i contadini di una volta: “dal centesimo giorno dell’anno (il 10 aprile) fino alla festività di Santa Anna (il 26 luglio)”. Per le ultime semine estive si consiglia il fagiolino nano, che ha un ciclo di crescita più breve del fagiolino rampicante.
Della coltivazione del fagiolino (guardate il link) abbiamo già parlato in precedenza, tuttavia quando si affronta una tematica per la seconda volta, si aggiungono dettagli e suggerimenti che anche se non sono indispensabili possono risultare utili.
Epoca e modalità di semina – Le semine si possono effettuare scalarmente da metà marzo ad agosto, in modo da avere fagiolini per tutta l’estate. Il ciclo di coltivazione può variare dai 70 ai 180 giorni. Evitiamo però di seminare i rampicanti dopo i primi di luglio perché potrebbero non avere il tempo di andare a maturazione.
La profondità di semina varia dai tre centimetri, nelle terre argillose, ai quasi 5 centimetri nei terreni sciolti e sabbiosi. Se tracciamo due file distanziamole di 50-60 cm l’una dall’altra se si seminiamo fagiolini nani, di 80-90 cm se semineremo fagioli rampicanti. Una buona pratica per favorire la germinazione è quella di tracciare il solco di semina la sera prima e bagnarlo bene, ma anche i semi possono essere messi in acqua tiepida per qualche ora prima di posizionarli nel terreno.
Varietà – Esistono varietà nane e rampicanti. Le prime non richiedono sostegno e sono più rustiche (resistono meglio alle basse temperature), mentre le seconde occupano il terreno più a lungo e vanno sostenute con dei sostegni.
Sostegni – Si possono utilizzare reti o spalliere di fili fissate a dei pali, oppure semplicemente delle canne di fiume legate in alto tra di loro a capanna. Se desideriamo che la pianta non cresca troppo in altezza e allo stesso tempo favorire il suo infoltimento, aiutando la formazione di getti laterali, tagliamo l’apice della pianta all’altezza voluta.
Un altro sistema è quello creato con la canna di bambù da Matteo e Giovanni nel video ‘come creare un sostegno per i fagiolini rampicanti’.
Consociazione – La compagna ideale del fagiolino è la santoreggia che tiene lontani gli afidi, ma anche rape, sedani, lattughe, pomodori e ravanelli sono ottimi compagni di ‘crescita’, mentre meglio evitare la vicinanza di cipolle, porri e e finocchi.
Coltivazione – Se non vorremo passare il tempo a togliere erbacce, sarà utile eseguire una pacciamatura organica per coprire il terreno. Un’altra operazione utile alla salute e solidità della pianta sarà la rincalzatura quando vedremo che il colletto della pianta tenderà a scoprirsi troppo.
Irrigazione – La pacciamatura è altamente consigliata perché riduce anche la necessità di acqua. Le irrigazioni costanti inizialmente, ovvero in fase di germinazione, dovranno aumentare in seguito quando il calore estivo si farà sentire, perché il fagiolino non gradisce la siccità.
Raccolta – Fatta a mano con delicatezza per evitare di danneggiare le piante, una volta che piegando i fagiolini questi si romperanno con una frattura netta. Quando siamo in stagione è utile effettuare la raccolta quasi ogni giorno per stimolare la pianta a produrre senza sosta.
Foto di Michelle Ress da flickr
Salve,
piantati 1 settimana fa circa 30 piantine di fagiolini varieta escalante, con la stessa modalità degli anni precedenti, alternandoli alle cime di rapa, dopo aver anche lavorato e concimato la terra, ad oggi sono tutti appassiti, da buttare; che è successo? Eppure acqua ne hanno avuto di sole anche, in cosa ho sbagliato ?
Ne ho ripiantati dei semi nuovi in altro contenitore varieta nana linnea ma ad oggi nessun segno di vita, che sta succedendo?
Grazie,
(Francesco)
Ciao Francesco,
ci fa piacere risentirti, bello attivo come sempre nel tuo orto!
La coltivazione dei fagiolini, sia nani che rampicanti, si preferisce farla meglio a partire dal seme. Probabilmente il primo esperimento che partiva dalle piantine non ha funzionato causa stress da trapianto delle stesse, vedrai che con la semina diretta in campo le cose andranno meglio.
Salute e buon orto.