Le piante sono in grado di sentire e percepire il mondo esterno e interagiscono con esso in modo costante, sensibile e intelligente. Questo è quello che sostiene Stefano Mancuso, scienziato di fama internazionale fondatore della neurobiologia vegetale. Se avete avuto la fortuna di leggere un suo libro o di ascoltare uno dei suoi brillanti interventi, sicuramente sarete rimasti sorpresi e affascinati dalle sue parole e avrete iniziato a guardare le piante con occhi diversi.
Già ogni ortolano ha con i propri ortaggi una relazione di reciproco scambio: “io mi prendo cura di te e tu in cambio mi nutrirai” e quindi l’ortolano rispetta la pianta, cerca di capirla, comprenderla e soddisfare le sue esigenze. Ma qui si va oltre: le piante avvertono le emozioni e hanno con noi un rapporto ben più profondo di quanto possiamo immaginare.
Per dimostrarlo l’artista Carsten Holler e Stefano Mancuso hanno messo a punto uno straordinario esperimento a Firenze all’interno del bellissimo Palazzo Strozzi. “The Florence Experiment” è un evento che coniuga arte e scienza e studia l’interazione tra piante ed essere umani. Il progetto consiste in un grande e spettacolare scivolo, di 20 metri di altezza, costruito nel cortile del palazzo fiorentino. Ogni giorno una parte dei visitatori può effettuare la vertiginosa discesa portando con sé una piantina di fagiolo. Dopo la discesa il fagiolo sarà riconsegnato a un team di scienziati che analizzeranno i parametri fotosintetici e le molecole emesse come reazione alla discesa. Chi di noi ha partecipato all’esperimento dovrà invece compilare un piccolo modulo dove segnare l’età, il sesso e la sensazione provata: spavento, euforia, divertimento. Alla fine della mostra verranno divulgati i risultati che non mancherò di comunicarvi.
Vi confesso di essermi prestata volontariamente a fare da ‘cavia’, di essermi munita di piantina di fagiolo, di averla inserita dentro una tasca davanti al mio petto, di essermi infilata nel ‘tubo-scivolo’ e di essermi lanciata nella discesa. Sinceramente non so come l’abbia presa il ‘mio fagiolo’, ma io sono passata dall’euforia, allo spavento e poi di nuovo all’euforia. Secondo me mi ha preso per una fifona squilibrata, ma alla fine spero sia stato felice di avermi avuta come compagna di questo insolito viaggio, perché io lo sono stata.
Quando passeggiamo nell’orto, smettiamola di pensare che le nostre melanzane o le nostre zucchine, siano degli esserini stupidi messi lì solo per nutrirci. Il nostro rapporto con loro e con il mondo vegetale in generale, va oltre il semplice servigio che possono offrirci le piante. Loro sono parte integrante del nostro ambiente, compagni ideali non solo di una discesa su uno scivolo, ma del fantastico viaggio che chiamiamo vita e mettiamoci in testa che senza di loro non potremmo compierlo. Per fortuna le piante hanno spesso comportamenti più intelligenti dei nostri, da cui dovremo imparare a comportarci se vogliamo superare le numerose difficoltà ambientali che spesso noi stessi creiamo. Per cui qualsiasi esperimento teso a farci comprendere tutto questo è gradito e benvenuto!
Trackbacks & Pingbacks
[…] Un ‘esperimento artistico’ per dimostrare l’intelligenza delle piante […]
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!