Ho cercato e ricercato su InOrto un post sul cetriolo e non l’ho trovato! E mi sono chiesta come sia possibile, quindi con l’intento di porre subito rimedio a questa nostra mancanza, ecco tutto o quasi tutto, quello che occorre sapere per coltivare il cetriolo nell’orto.
Il cetriolo, cucumis sativum, appartiene alla famiglia delle cucurbitacee, come zucca, melone e anguria, e forse a causa delle sue origini sub-tropicali, soffre il freddo e richiede temperature elevate: mai sotto i 10° e comunque meglio se superiori ai 20°. Il cetriolo è ampiamente diffuso sia in Italia, dove in cucina risente molto delle varie tradizioni locali, che in Europa, dove già all’inizio del secolo scorso, considerandolo ortaggio prelibato, veniva coltivato in specifiche serre pur di farlo sopravvivere e poterlo mettere in tavola.
Posizione e terreno – Si adatta a diversi tipi di terreno, anche se preferisce quelli a medio impasto, soffre invece quelli troppo argillosi o troppo sabbiosi, in quel caso potremo correggerne la consistenza prima dell’impianto, o semplicemente provvedere a rialzare l’aiuola con del buon terriccio.
Ama il suolo ricco e fertile, per cui una buona concimazione organica prima dell’impianto non può che giovargli, tollera bene anche il letame e il compost non troppo maturo da interrare al momento della lavorazione del terreno, che sarà meglio fare non troppo superficiale perché il suo apparato radicale è abbastanza profondo. Sappiate inoltre che il cetriolo è ‘ghiotto’ di fosforo per cui se il terreno è povero potreste apportare questa sostanza sotto forma di farina d’ossa, ne basterà una manciata in ogni buca.
Il cetriolo va coltivato al sole, ma se la zona è particolarmente calda, tollera anche qualche ora al giorno di ombra. Meglio se sceglieremo zone poco ventose.
Rotazione e consociazione – Meglio piantarlo dopo le leguminose o comunque mai dietro un ortaggio della stessa famiglia, perché le cucurbitacee essendo ortaggi esigenti sfruttano molto il terreno, lasciandolo povero. Il cetriolo si consocia bene con sedano e lattuga, cavolo fagioli, piselli e mais dolce, sul quale si può anche arrampicare, mentre sembra che soffra con patate e pomodori.
Semina e trapianto – Se vogliamo anticipare la semina di qualche settimana dovremo ricorrere al semenzaio e già in marzo mettere un paio di semi in ogni vasetto. In maggio, quando le piante avranno raggiunto i 15-20 cm di altezza, potremo trapiantarle nell’orto a 50 cm di distanza l’una dall’altra. Per chi segue i suggerimenti della luna, il cetriolo va seminato tre giorni prima o tre giorni dopo la luna piena.
Il trapianto si effettua da aprile a giugno in buche di 20x20x20 in cui metteremo una manciata di letame o compost e, se fosse il caso, una manciata di farina d’ossa.
Se invece decideremo di effettuare la semina direttamente nell’orto, dovremo attendere che le temperature esterne siano adeguate, al Sud magari già a marzo, mentre al Nord da metà ad aprile. In genere si semina a postarelle, scavando delle piccole buche dove posizioneremo 3-4 semi distanziati di qualche centimetro, che copriremo con 1-2 cm di terriccio fine, da pressare poi leggermente. Come sempre in un secondo tempo dovremo effettuare il diradamento e, una volta spuntate le giovani piantine, ne lasceremo soltanto una o due per postarella, eliminando le più deboli.
Lavori di mantenimento – Tra i lavoro utili al cetriolo la pacciamatura è senz’altro una questi, perché oltre ad evitare il contatto diretto con il terreno, ostacola la crescita delle infestanti e conserva il suolo sempre umido.
Un’altra pratica che solitamente viene usata per i cetrioli è la cimatura, che consiste nel recidere il tralcio giusto sopra la quinta foglia, per invitare la pianta a non andare solo in altezza, emettendo nuovi getti laterali che in questo modo daranno maggiori frutti.
Da non dimenticare infine i sostegni su cui fare arrampicare i cetrioli muniti di cirri, che rendono questo ortaggio adatto alle ‘scalate’. Sui sostegni ci possiamo veramente sbizzarrire, reti di plastica, canne messe a capanna, spaghi o ramaglie, tutto può servire all’uopo. E a questo proposito vi consiglio di dare uno sguardo a questo link sui sostegni dell’orto. Tuttavia c’è chi preferisce farli camminare sul terreno ad ombreggiare le proprie stesse radici o quelle di altri ortaggi, rendendo così inferiore la necessità di acqua, perché sappiate che il cetriolo è un ortaggio notoriamente ‘assetato’.
Irrigazioni – Il cetriolo richiedere irrigazioni frequenti e abbondanti, da effettuare direttamente sul terreno e non sulle foglie per evitare il diffondersi di malattie fungine, perché con le cucurbitacee (anguria, zucca, meloce, cetriolo…) lo oidio è sempre in agguato.
Raccolta – I cetriolo si raccoglie in genere 3 mai dopo la semina e si protrae per 1 o due mesi. Si effettua quando il frutto è immaturo e di un bel verde lucente, ma è perfetto per finire nelle nostre insalate! Normalmente questa avviene in giugno e luglio. I frutti pronti vanno raccolti subito per evitare di affaticare la pianta, che in questo modo ne produrrà un maggior numero.
Curiosità – Esistono molte varietà di cetriolo, ma quello piccolo che normalmente coltiviamo per conservarlo sotto aceto è la varietà ‘Piccolo di Parigi’ . Come l’altro è ricco di vitamina C e di minerali, ha proprietà diuretiche e depurative e si coltiva esattamente come tutti gli altri cetrioli!
Foto di obtu rateur, di Emmanuel Zensz, di Patrick & Hoang-Anh e di foto cetrioloChiot’s Run
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