Ci sono scuole dove oltre all’italiano e alla matematica, si insegna a mangiare sano e a rispettare l’ambiente. Dove si preferiscono pane e olio, pane e marmellata e frutta raccolta dai campi vicini alle merendine preconfezionate.
Scuole dove si insegna a non produrre rifiuti e a non inquinare perché al posto delle posate, dei bicchieri e dei piatti di plastica si usano le stoviglie in acciaio, vetro e porcellana, da lavare e riutilizzare. Dove si insegna anche a fare saponette con con l’olio esausto.
Ci sono scuole dove non solo le verdure sono ben accettate nel piatto, ma si fanno orti per mostrare ai ragazzi da dove provengono e come crescono quelle verdure.
E non ci crederete, ma queste scuole si trovano al Sud. Scuole la cui preside, invece di parlare soltanto, agisce.
Stiamo parlando di Maria De Biase, che attualmente presiede 17 plessi scolastici: l’istituto comprensivo di Santa Marina, l’istituto comprensivo di Caselle in Pittari e la reggenza del Teodoro di Gaza di San Giovanni a Piro. Qualcosa come 1100 ragazzi che frequentano scuole della campagna e della costa cilentana. Per Maria non è compito semplice correre da una scuola all’altra, percorrendo strade non sempre facili, e affrontando problematiche spesso molto diverse tra loro. Ma basta incontrarla una volta per capire che è una donna dall’energia e dalla tempra straordinaria. Nata a Marano, un paese a Nord di Napoli, Maria ha lavorato per oltre 20 anni proprio a Napoli sull’emergenza, sul degrado, sulle dinamiche mafiose, sull’inquinamento dei rifiuti tossici. Poi la decisione di abbandonare la ‘trincea’ per dedicarsi a qualcosa di meno ‘turbolento’, mettendosi di nuovo in gioco ed esplorando una nuova strada, quella dell’educazione ambientale all’interno delle scuole. E per farlo ha abbandonato Napoli e si è trasferita in provincia di Salerno, nel bellissimo Cilento.
“Non è stato facile fare capire che una fetta di pane con l’olio è più buona di una merendina, soprattutto in una scuola dove il pane e olio è illegale perché non ha la cosiddetta tracciabilità – ci spiega Maria – ma la cosa curiosa è che mentre i bambini se ne accorgono al primo assaggio, i genitori talvolta faticano a capire la differenza tra cibo spazzatura e cibo di qualità”. Le vecchie abitudini sono difficili da debellare, mentre i bambini sono aperti e ricettivi: “I bambini sono naturalmente e istintivamente ecologisti” afferma Maria.
Ed eccola lì a combattere come un leone per divulgare una nuova mentalità più attenta all’ambiente e alla terra. “ Bisogna smettere di pensare che i nostri gesti non abbiano un peso. Per questo insisto affinché le mie scuole abbiano un orto e una compostiera e stoviglie lavabili e riutilizzabili. Basta con la plastica, basta con la logica dell’usa e getta. Provengo dalla terra dei fuochi e non voglio contribuire mai più a questo disastro. Not in my name!”
E infatti le sue scuole sono un’oasi di buone pratiche, si fanno ‘eco-colazioni’ ‘eco-merende’ e i rifiuti sono pari a zero. La preside ‘terra terra’ è stata soprannominata, proprio grazie all’attenzione che lei pone verso la natura, l’ambiente, la ruralità. Ma non pensiamo che questo voglia dire chiudersi alle novità e alle tecnologie: le sue scuole sono all’avanguardia, dove si guarda al futuro senza scordarsi del passato!
Questo grande lavoro ha comportato fatica ma anche molte soddisfazioni. Non solo Maria è amata da tutti (sono stata con lei un pomeriggio a Caselle in Pittari e ho potuto toccare con mano l’affetto da cui è circondata), ma lo scorso anno è arrivato per lei dal Parlamento Europeo un riconoscimento di grande valore: è stata premiata come ‘Cittadino Europeo’ perché il suo operato “supporta i valori della protezione ambientale e dei diritti dei minori a ricevere le attenzioni e la protezione necessaria per il loro benessere, come previsto dalla Carta Europea dei Diritti Fondamentali”.
Perché, se come dice Papa Francesco, nella sua Enciclica Laudato si’ a favore dell’ambiente: “La coscienza della gravità della crisi culturale ed ecologica deve tradursi in nuove abitudini….per questo ci troviamo davanti ad una sfida educativa”, allora ecco che Maria questa sfida l’ha raccolta e la sta portando avanti con slancio e determinazione. Fornendo un esempio a quanti altri ci vogliano provare. Grazie Maria!
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!