Il tropeolo (Tropaelum majus) o nasturzio è una pianta che non dovrebbe mai mancare nell’orto biologico. C’è anche chi lo chiama cappuccina, ma quest’ultimo nome è di derivazione francese, per cui noi continueremo a chiamarlo Tropeolo.
Non è soltanto per i suoi bei colori giallo-arancio o per il suo aspetto leggero e spontaneo che dobbiamo coltivarlo, ma anche perché è commestibile e perché contribuisce ad allontanare ospiti indesiderati dal nostro orto, come afidi, lumache e formiche.
Terreno e posizione – Il tropeolo si sviluppa facilmente e velocemente, ma non crediamo a quelli che sostengono ‘che più la terra è povera e meglio sta’: a nessuno piace stare senza mangiare, per cui anche se è vero che non bisogna abbondare con le concimazioni azotate, altrimenti il tropeolo farà tantissime foglie e pochissimi fiori, saranno comunque utili delle concimazioni con del compost o del fertilizzante ricco di fosforo.
Il terreno dovrebbe essere leggero e arioso, per cui sarà meglio aggiungere al suolo argilloso della sabbia. Dove posizionarlo? In pieno sole o all’ombra? Nè l’uno né l’altro. Il tropeolo, potendo scegliere, starebbe in un luogo ombreggiato, ma non troppo: sotto la chioma leggera di un albero da cui il sole appare o scompare, oppure ad est, dove prende il sole della mattina, che è quello meno forte. Insomma: senza sole niente fiori, troppo sole si affloscia e dovremmo stare sempre con l’annaffiatoio in mano, soprattutto in estate o nelle regioni meridionali!
Semina – Da metà maggio si può anche seminare in piena terra nell’orto, ma se decidessimo di anticipare questa operazione è meglio farlo se abitiamo in zone a clima mite o in posizioni molto calde o riparate, perché il tropeolo teme il freddo! Infatti in inverno in gran parte delle nostre regioni tende a sparire, perché non supera l’inverno e dovremo riseminarlo ogni anno! Se vogliamo anticipare la fioritura possiamo seminare in semenzaio, in dei vasetti contenenti un miscuglio di sabbia e torba. Basterà un contenitore dal diametro di 6-10 cm, dove mettere tre semi e una volta spuntate le giovani piantine, eliminare le più deboli, secondo la tecnica del diradamento.
Coltivazione – Non dovremo fare granché per mantenere in vita il tropeolo, se non annaffiarlo regolarmente, somministrare del compost o dell’humus di lombrico, contenere la chioma se tendesse a scappare ovunque e mettere dei tutori su cui arrampicarsi, qualora sia una varietà rampicante, perché ne esistono di moltissime specie, tra cui quella a cespuglio spesso usata per fiancheggiare i camminamenti.
Raccolta e utilizzo – Del tropeolo si può mangiare tutto: fiori, foglie, boccioli e semi. Le foglie e i fiori hanno un sapore simile a quello del crescione, ovvero leggermente piccante, e si usano per arricchire le insalate e insaporire i formaggi più morbidi. I semi ancora verdi o boccioli ancora chiusi si possono conservare sotto aceto e usarli come i capperi. Il tropeolo sembra avere un effetto rivitalizzante.
Consigli per il suo utilizzo nell’orto biologico – Seminato sotto gli alberi da frutto contribuisce ad allontanare gli afidi e così anche se seminato insieme a patate, pomodori, fagiolini rampicanti e rose. Aiuta inoltre a tenere lontane le lumache, le formiche e i topi.
E l’effetto estetico è fantastico! Corriamo a procurarci i semi di tropeolo!
Consigli molto esaustivi.
Grazie.
(Andreanaa)
Ciao Andreanaa,
grazie tante del tuo apprezzamento.
Salute e buon orto.