Il levistico (levisticum officinale) è stata per me una scoperta recente, quando un’amica ungherese mi ha detto di fare gran uso delle sue foglie perché sono ottime sia per il bollito che per il sugo, nel minestrone, nelle frittate e in molte altre pietanze, come formaggi e pesce. Si possono poi utilizzare a crudo in insalata, i germogli e le cimette tenere, mentre i semi arricchiscono pane e focacce.
Forse lo avevo ‘snobbato’ per la sua eccessiva somiglianza con il sedano e allora avevo erroneamente pensato si trattasse di un duplicato di poca importanza. In verità anche se il sapore del levistico assomiglia a quello del sedano, tanto è vero che viene chiamato anche sedano di montagna, il suo profumo è più intenso, il suo sapore più pungente e forse anche più gradevole.
Ha proprietà digestive e il suo infuso è indicato contro i reumatismi.
Dove coltivarlo – Il levistico è un’erbacea perenne e rustica, che sopporta bene il clima freddo, ma come tutte le aromatiche odia i ristagni d’acqua, quindi posizioniamolo in un terreno profondo, fresco e ben drenato (con un po’ di sassolini sul fondo) meglio se in leggera mezz’ombra.
Semina e moltiplicazione – Attecchisce con facilità, ma meglio seminare prima in semenzaio e poi trapiantare in piena terra, lasciando circa 50 cm tra una pianta e l’altra per permetterne il vigoroso sviluppo, anche se per il consumo di una famiglia può bastare una sola pianta. Se volessimo invece moltiplicarlo per divisione dei cespi, basterà prelevare in primavera i nuovi getti che spunteranno alla base della pianta madre. Per ottenere nuovi semi, basterà invece lasciare i fiori sulla pianta fino a settembre e ottobre, per poi raccoglierli in mazzi, lasciarli seccare e solo e a quel punto scuoterli per fare uscire i semi.
Fioritura – Il levistico fiorisce in giugno con dei piccoli fiori giallicci raccolti in ombrelle. Se non si desidera raccoglierli per insaporire biscotti e focacce, meglio eliminarli man mano così lasceremo alla pianta tutte le energie necessarie per mantenersi rigogliosa. Se a fine stagione, con il sopraggiungere dell’inverno, la pianta dovesse deperire e seccare, poco male , poiché germoglierà più vigorosa che mai la primavera successiva!
Conservazione – E’ sempre meglio consumare il levistico fresco, perché molto più aromatico e saporito, tuttavia è possibile conservarlo anche essiccato, in luogo fresco, asciutto e all’interno di barattoli di vetro.
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