Imparare a potare attraverso un blog è cosa ardua, perché per quanti consigli si possa dare, quando ci troveremo di fronte al nostro albero tutte le certezze crolleranno e un qualsiasi ramoscello ci farà piombare nello sconforto: lo taglio o non lo taglio? Questo sarà il dilemma fino a quando non avremo terminato il lavoro e riposto le cesoie in un cassetto .
Tuttavia molti di voi ci chiedono aiuto, quindi proviamo a darvi dei suggerimenti, che anche se generici, sono alla base di qualsiasi buona potatura.
Per prima cosa una buona potatura rispetta sempre la forma naturale di una pianta (evitiamo in questa fase le potature particolari: a spalliera, a piramide, ecc), perché una pianta ben formata oltre che bella da vedersi porta sempre anche molti frutti. Prima di mettere mano alle cesoie dobbiamo però sapere che tipo di potatura dobbiamo effettuare (di allevamento, produzione, ringiovanimento, ecc.) e pensare che la parte interna di ogni albero necessita di luce e di aria: i raggi di sole dovranno penetrare nella chioma e l’aria dovrà circolare ovunque. Inoltre, soprattutto inizialmente, dovremo cercare di individuare le branche principali che, partendo dalla base del tronco, costituiranno l’impalcatura del nostro albero (in genere non meno di tre) e lasciare che queste guidino l’intera operazione che andremo a compiere.
Con questo in mente cercheremo di dare al nostro albero una forma armoniosa e simmetrica. Come?
1. Tagliando i rametti secchi, rotti e quelli più deboli.
2. Eliminando quelli orientati verso l’interno e i ricacci verticali, che vanno ad incrociarsi con altri rami, e quelli che crescono paralleli e troppo ravvicinati.
3. Abbasseremo i rami troppo alti (perché poi i frutti dovremo pure raccoglierli) e scorceremo quelli laterali divenuti troppo lunghi. In pratica conterremo la crescita eccessiva.
4. Cerchiamo di fare in modo che la parte sinistra assomigli nella forma alla parte destra del nostro albero.
Come si effettuano i tagli? Se vogliamo seguire la logica della potatura naturale, non dovremo mai tagliare i rami a metà, ma sempre vicino alla biforcazione con altri rami. Il taglio dovrà essere netto e leggermente inclinato al ramo (guardate i disegni), e dovrà sporgere di pochissimo, in modo da non lasciare monconi. Altra cosa importante è evitare i cosiddetti ‘scosciamenti’ dei rami quando tagliamo con il seghetto quelli più grossi.
Questo problema si verifica quando il ramo si stacca prima di avere terminato il taglio, ferendo in malo modo l’albero. Per evitare che questo accada e che il nostro taglio sia sempre netto e preciso, seguiamo la tecnica indicata nella foto con i tre tagli: il primo parte dal basso verso l’alto e si ferma a metà; il secondo lo faremo di fianco, ma partendo questa volta dall’alto verso il basso e recidendo tutto il ramo; mentre il terzo sarà quello definitivo, netto e perfetto e più vicino al tronco, da fare con tutta tranquillità perché non avremo che da scorciare il moncone rimasto. Per quanto riguarda i rami piccoli effettuiamo sempre il taglio sopra ad una gemma e per capire cosa sia una gemma guardiamo questo filmato.
Non è che con queste quattro regole abbiamo esaurito un argomento così importante, però speriamo di avervi fornito dei piccoli suggerimenti su cui iniziare a riflettere, prima di passare all’azione. Sono consigli universali validi per tutti gli alberi da frutto. Chi volesse approfondire la propria conoscenza e non lo spaventano lunghe pagine di botanica scritte on line, guardi questo link sulla potatura degli alberi da frutto.
Se non vi sentite ancora troppo sicuri e venite all’ultimo minuto assaliti dalla ‘sindrome da potatura’ (è terribile: sudorino e tremolio incontrollabile!) trovate qualcuno che, perlomeno la prima volta, possa guidarvi in questa operazione, un vicino, un amico o meglio ancora un giardiniere volenteroso. Può bastare anche una sola volta per capire i principi base. E poi coraggio e determinazione! Non dobbiamo pensare che ogni taglio comprometterà irrimediabilmente la vita del nostro albero! Al massimo avremo qualche frutto in meno, un albero un po’ meno aggraziato, ma con il tempo si può sempre rimediare!
Foto di Fraenzi da flickr
Ottimo articolo, una potatura fatta bene rinvigorisce la pianta, se approssimativa oltre che creare squilibri strutturali può anche permettere l’accesso a funghi e batteri.
Per evitare lo scosciamento può essere utile fare un piccolo intaglio sotto il ramo prima di procedere con il taglio
Grazie per le preziose precisazioni Fabio! Ho visto che fai tree climbers e sicuramente sarai un esperto potatore e non un ‘capitozzatore’! Ovvero uno di quelli che va in giro con la motosega alla cintola e che rende gli alberi simili a bastoni giganti! Ciao!
Salve
una domanda da inesperto: ma la prima potatura per un albero di pesco si fa il terzo anno, vero?
Grazie
(Alex)
Ciao Alex
La mia risposta è…non necessariamente si deve iniziare dal terzo anno, se necessita anche prima, terzo anno di impianto intendo, non di età della pianta, ok?
Ti sono stato d’aiuto?
Buon orto!!!
Molto bello il vostro blog e questo articolo in particolare,
Io ho trovato anche questo leggete http://www.ilpolliceverde.com/1720-2/
Grazie Sonia, leggeremo volentieri!