Ancora acari sulle nostre piante? Occorre un pronto intervento, ma non abbiamo né macerato di ortica né di assenzio a nostra disposizione, e neppure vogliamo usare sostanze chimiche, che potrebbero danneggiare il nostro orto o giardino, molto più di quanto non potrebbero farlo gli acari stessi.

Bene ripieghiamo su una soluzione di emergenza di facile reperibilità e utilizzo: il peperoncino. Intendiamoci non è una bacchetta magica: non sarà sufficiente una spruzzata per fare scappare gli acari a gambe levate, ma con un po’ di costanza e attenzione, grazie al peperoncino, renderemo inospitali le foglie delle nostre piante e molto probabilmente i fastidiosi parassiti decideranno di ‘fare le valigie’ ed andarsene.

Proprietà – Non è difficile immaginare che il peperoncino possa contenere sostanze irritanti e fastidiose tali da allontanare ospiti indesiderati, infatti nei loro semi e nei loro frutti c’è la capsaicina (quella sostanza responsabile del bruciore per intenderci) che sciolta in acqua ha un potere deterrente contro alcuni insetti.

Preparazione – Usiamo tutto il frutto, semi e buccia, poiché la quantità maggiore di capsaicina è proprio contenuta nella parte interna della buccia. Lasciamo dunque seccare i peperoncini e poi riduciamoli in polvere frullandoli o pestandoli in un mortaio. Metteremo successivamente la povere ottenuta nell’acqua: la dose è 20-30 g per ogni 10 litri di acqua. Una settimana dovrebbe essere sufficiente per ottenere un preparato efficace, ma se abbiamo fretta iniziamo utilizzando un po’ del nostro macerato anche se non è del tutto pronto.

L’altra possibilità è sbriciolare 5-6 peperoncini in ogni litro di acqua (meglio se tiepida perché facilità la solubilità) e dopo i soliti 6-7 giorni filtrare, per evitare che i frammenti vadano ad intasare l’ugello del nebulizzatore.

Se desideriamo possiamo aggiungere un paio di cucchiai di sapone di Marsiglia sciolto in acqua, per aumentare l’adesività del preparato.

Utilizzo – Possiamo usarlo tutto l’anno, in modo preventivo o quando ne avremo necessità: una volta alla settimana con tempo asciutto o due o tre volte alla settimana in caso di pioggia. Se siamo in estate irroriamolo sulle piante nel tardo pomeriggio quando la temperatura sarà più fresca.

Attenzione! Anche se tutti conoscono l’effetto irritante del peperoncino sulle nostre mucose, mi permetto di ricordarvi di usare i guanti sia durante la preparazione che la somministrazione, per evitare di toccarlo e di inalarlo.

foto di candido33 da flickr

14 commenti
  1. antonella
    antonella dice:

    Grazie Nara, lo provo assolutamente…. da un pò di tempo non amo utilizzare insetticidi & co. chimici…… ma mi piange il cuore vedere soffrire le mie piante! a proposito non avresti un consiglio anche contro l’odiata e imbattibile farfalla dei gerani? per me è una battaglia che perdo da tanti anni ormai….grazie di nuovo per condividere le tua conoscenze. ^_^
    Anto

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    • nara marrucci
      nara marrucci dice:

      Cara Antonella, cercherò di dare sempre più consigli sui rimedi naturali, perché di veleni su questa terra ce ne sono fin troppi! Contro la farfallina del geranio (Cacyreus Marshalli) non esistono qui da noi antagonisti naturali (altri insetti capaci di mangiarsela), perché è un lepidottero tropicale, quindi dobbiamo ricorrere a rimedi naturali alternativi.
      Tra i battericidi biologici c’è Bacillus thuringiensis (var. Kurstaki) e Spinosad, sono preparati industriali di origine batterica, che risultano efficaci contro molte specie di lepidotteri. In commercio si può trovare facilmente Spinosad, ammesso in agricoltura biologica e acquistabile anche on.line.
      Un ottimo repellente da usare sulla pianta in fase preventiva è l’assenzio (Artemisia Absinthrium), da raccogliere o da acquistare in erboristeria. Leggi questo link per sapere come preparare il macerato di assenzio . Un altro repellente è l’olio di Neem, da acquistare nei negozi specializzati o in internet .
      Se vuoi sapere qualcosa in più sulla ‘tua farfallina’ dai un’occhiata anche a questa pagina sulla lotta naturale a Cacyreus Marshalli.

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  2. neros
    neros dice:

    ciao
    vorrei sapere se il peperoncino si deve mettere a secco o diluito un litro di macerato pronto quanta acqua devo mettere perche a secco brucia le foglie grazie

    Rispondi
  3. neros
    neros dice:

    Ho spruzzato il macerato di aglio  e di ortica…  di pomodoro di cipolla e peperoncino li ho tutti pronti, non so la quantita per ogni litro di macerato quanto acqua devo mettere perchè ho provato a spruzzare e mi brucia le fogli,e se mi potesti aiutare grazie e buona gionata

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Gregorio
      Niente scuse, è un piacere!
      La cipolla è pianta rustica, non ha particolari esigenze neanche dal punto di vista dei trattamenti,
      quindi se non insorgono problemi imprevisti direi…niente rame alle cipolle!
      Per l profondità di trapianto direi almeno 10 cm, per avere bei cipollotti freschi!
      Buon orto.

      Rispondi
  4. neros
    neros dice:

    Grazie di tutto, 
    un’altra domanda,
    ho messo le patate, sono belle e robuste, sapresti dirmi quanti giorni si devono lasciare prima di raccoglierle,
    quanti mesi?
    (Gregorio)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Gregorio
      Grazie a te!
      Dipende dalla varietà delle patate… ma come minimo 3 mesi…
      Ci vuole pazienza e si impara a gustare l’attesa con l’orto!

      Rispondi
  5. Christian
    Christian dice:

    Salve,
    la soluzione di acqua e peperoncino tritato si può spruzzare anche durante la fioritura?
    grazie,
    (Christian)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Christian,
      solitamente, durante il periodo di fioritura, sulla pianta non si dovrebbe mai spruzzare nessun prodotto, anche se biologico, Si rischia cioè di disturbare l’mpollinazione e allegagione dei frutti successiva.
      Se puoi rimandare meglio, altrimenti se la fioritura permane per tutto l’anno (es, Limoni ecc) ti suggerisco di fare il trattamento solo sulle cime verdi, senza fiori, quelle interessate dalla presenza degli afidi, cercando di indirizzare il trattamento in maniera mirata, se possibile.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  6. Ambra
    Ambra dice:

    Ciao a tutti!
    Io ho da qualche giorno un problema con le mie biete da costa. C’è un insetto o affini, che recide la base delle foglie e poi -suppngo- ne succhia la linfa. Ha già distrutto due piante e agisce sia di notte che di giorno, non riusciamo a scovarlo!
    Sto trattando le piante con infuso d’aglio e irrorando nel terreno macerato d’ortica… ma questo parassita mangione sembra non accusare il fastidio.
    C’è qualcuno che può aiutarmi?
    Grazie
    (Ambra)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Ambra,
      da come descrivi il danno che subisci alle tue bietole sembra sia un bell’insetto terricolo o anche un piccolo mammifero roditore.
      L’infuso di aglio può recare un pò di disturbo ma niente di più, prova a smuovere la terra intorno alle piantine e vedi se ci sono delle gallerie…sembrerebbe il grillo talpa uno dei probabili responsabili.
      Tienici aggiornati e vediamo di risolvere il mistero del Mangione!
      Salute e buon orto.

      Rispondi

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