La dorifora (Leptinotarsa decemlineata) è il nemico numero uno della patata. La sua piccola corazza a strisce gialle e marroni la rende quasi simpatica, ma i suoi effetti sono devastanti. L’insetto adulto (lungo circa 1 cm) dopo avere riposato tutto l’inverno nella terra esce a primavera e se nelle vicinanze ci sono delle Solanaceae non le molla più. Predilige le patate, ma anche le melanzane, un po’ meno pomodori e peperoni.
Questo coleottero depone delle uova a grappolo color arancio sulla pagina inferiore delle foglie, da cui nascono tante larve rossicce fameliche e micidiali, capaci di divorare foglie, fiori e l’intera pianta.
Adesso che vi ho spaventato bene, bene, vediamo come possiamo porvi rimedio.
1. Un’adeguata rotazione, cercando di non coltivare mai la patata sullo stesso terreno per più di due anni consecutivi ed evitiamo di mettere al suo posto altre Solanaceae.
2. Utilizziamo fertilizzanti organici maturi
3. Cerchiamo di coltivare varietà resistenti a questo insetto.
4. Pacciamiamo il terreno con uno strato spesso di paglia per rallentarne la diffusione.
5. Cerchiamo di individuare da subito la sua diffusione in modo da potere eliminare gli insetti e le larve manualmente.
7. Per superfici elevate e per infestazione avanzata usiamo un insetticida biologico a base di Bacillus thuringensis, specifico per la dorifora e non dannoso per altri insetti o animali.
Altro rimedio sembra essere il trattamento con la farina di roccia, personalmente non l’ho mai provato, anche se ogni tanto vedo le piante di qualche vicino ricoperte di bianco. Dovrò indagare meglio sui risultati ottenuti.
Ultimo antidoto il tacchino. E’ ghiotto di dorifore, ma poi cosa ne facciamo del tacchino? O aspettiamo Natale o se siamo vegetariani lo regaliamo al solito vicino.
foto dilamcopphis da flickr
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